martedì 8 gennaio 2013

20 anni del Catechismo: Papa e vescovi unici interpreti del deposito della fede


20 anni del Catechismo: Papa e vescovi unici interpreti del deposito della fede

Dopo la pausa delle festività natalizie e di inizio anno, torna il ciclo di riflessioni del gesuita, padre Dariusz Kowalczyk, dedicate ai 20 anni dalla pubblicazione de Catechismo della Chiesa Cattolica. Nella nona puntata, il religioso si sofferma sull’interpretazione del deposito della fede, affidata al magistero del Papa e dei vescovi:

La Sacra Tradizione e la Sacra Scrittura, che sono due modi di trasmettere la Rivelazione divina, non costituiscono delle realtà fisse ma, in quanto affidate alla comunità della Chiesa, sono realtà custodite, praticate e professate in modi sempre nuovi e allo stesso tempo fedeli all’insegnamento degli Apostoli. Tale fedeltà, per non ripetere le stesse formule senza comprendere il loro significato, esige un’interpretazione continua. Dobbiamo quindi compiere lo sforzo di esprimere il mistero della fede in un linguaggio sempre più adeguato.

L’interpretazione della Sacra Scrittura e della Sacra Tradizione non cambia la validità dei dogmi ma – al contrario – costituisce una condizione sine qua non di una fedele traduzione del Credo in ogni epoca e in ogni generazione e cultura. Il Catechismo, al numero 85, ci ricorda che “l’ufficio di interpretare la Parola di Dio scritta o trasmessa è stato affidato al solo Magistero vivente della Chiesa”, cioè ai vescovi in comunione con il Papa. Il Magistero però non si pone al di sopra della Parola di Dio, ma invece la serve, l’ascolta, la custodisce e la espone. Si può dire che il servizio del Magistero è la realizzazione concreta della promessa di Gesù: “Lo Spirito di verità vi guiderà alla verità tutta intera” (Gv 16,13).

L’assistenza dello Spirito Santo non si realizza in modo democratico come se la verità rivelata potesse essere ridotta alle opinioni umane di maggioranza. Lo Spirito agisce in tutta la Chiesa, ma in momenti opportuni si esprime precisamente in quanto possibile attraverso il Magistero della Chiesa. Non cerchiamo dunque di costruirci una fede a nostro piacimento, conforme alla nostra visione, ma ricordiamoci le parole pronunciate da Cristo ai suoi Apostoli: “Chi ascolta voi, ascolta me” (Lc 10,16)

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