venerdì 11 gennaio 2013

Ridotto allo stato laicale Roy Bourgeois, paladino del sacerdozio femminile

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Curioso il fatto che l'ex sacerdote ammetta candidamente di avere avuto bisogno di chi gli traducesse la lettera dal latino all'inglese. C'e' da augurarsi che in futuro ogni prete conosca la lingua della Chiesa.

4 commenti:

un ins.di Religione ha detto...

una mela marcia in meno che arreca danno alla Chiesa!! perdendo simili elementi la Chiesa cattolica ha solo da guadagnarci infinitamente!! la grande opera di purificazione e pulizia intrapresa dal grande Benedetto XVI continua!...Dio conservi il Papa!!!

Anonimo ha detto...

in quasi tutti i seminari statunitensi è obbligatorio ed ha molto spazio lo studio dello spagnolo, visto che ormai i fedeli sono per la maggior parte latinos...Per un madrelingua inglese non è facile predicare, confessare, consigliare in spagnolo. Si privilegia una lingua con cui evangelizzare le persone ad una con cui leggere i documenti in arrivo dal Vaticano.

Raffaella ha detto...

Il latino e' la lingua ufficiale della Chiesa.
Il suo studio deve essere obbligatorio per tutti i seminaristi.
R.

Anonimo ha detto...

a mancata conoscenza del latino è un segno di qualcosa di più grave eppure banale.

A volte ci si fa domande complicate sulle ragioni di certa "crisi". Ora può darsi che ci siano anche delle ragioni profonde e impegnative da analizzare; ma a me capita di constatare che tra i preti e non solo (anche più su) spesso c'é, molto semplicemente, una incolpevole ma reale ignoranza, nel senso più banale del termine.
Cioè letteralente nessuno ha mai loro insegnato né spiegato l'ABC della dottrina cattolica.

Uno si deve chiedere per forza: che cosa si insegna nei seminari?

gianni