giovedì 24 gennaio 2013

Secondo il card. Cañizares Mons. Lefebvre non avrebbe lasciato la Chiesa se avesse visto celebrare correttamente la Messa secondo il novus ordo

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7 commenti:

Dante Pastorelli ha detto...

Che mons. Lefebvre abbia lasciato la Chiesa è discutibile, ed infatti fior di cardinali (Palazzini, Thioandoum, Cassidy, Castillo LLara, Oddi ecc) a tal tesi si son opposti.
Ma lasciam da parte questo problema, e chiediamoci: chi doveva vigilarer sulla retta celebrazione della S. Messa NO? Chi non ha applicato e fatto applicare, quando già i buoi erano scappati dalla stalla, la Redemptionis Sacramentum, documento normativo?
Insomma esiste o no una questione "esercizio dell'autorità" nella Chiesa postconciliare? Chi deve tagliar questo nodo sacrilego?

Anonimo ha detto...

Ma che dice???
L'offertorio non fa parte dell'ars celebrandi ma dell'ordo!
E i Cardd. Bacci e Ottaviani?
Loro esaminarono l'Ordo Missae....non la sua applicazione! e ne trassero le conclusioni che conosciamo: non oportet!

Dante Pastorelli ha detto...

Non so a chi si rivolga l'anonimo.
Io non ho parlato della validità o meno del NO. Ma se proprio devo farlo, dico che la Messa celebrata col NO è valida, pur se equivoca in alcuni momenti e povera forse più per omissioni che per altro.
Ottaviani e Bacci espressero un giudizio negativo sull'insieme, ma poi utilizzarono il NO. Che celebrato devotamente senza abusi, spesso mostruosi, resta il Divino Sacrificio. Migliorabile nella sua formulazione, come avrebbe dovuto esserlo con la riforma della riforma ch'è diventata l'araba fenice.

Anonimo ha detto...

Cmq,leggendo i commenti postati ce n'è uno che dice che le parole del card.Canizares sono state travisate e non corrispondono e dà anche un link a supporto;la questione si sta trascinando da troppo tempo e quando i tempi si dilatano,le distanze crescono.Non so come andrà a finire,c'è comunque da rilevare che Lefebvre era tra i padri conciliari e firmò e sottoscrisse tutti i documenti fuoriusciti dal vat2,cosa gli abbia fatto assumere quelle posizioni intransigenti tanto da incorrere nella scomunica,non lo saprei proprio dire,quello che mi sento di sottolineare è che BXVI sta facendo di tutto per ricomporre la questione,poi sarà sempre il Signore a decidere per la sua chiesa. Oremus pro ecclesia ejus et pro pontifice nostro Benedicto.GR2

Dante Pastorelli ha detto...

Altrove Bertone ha detto con forza che bisogna professar la propria fede a viso aperto e costi quel che costi.
Purtroppo in questi blogs prevale l'anonimato. Qualunque cosa dicano, che valore possiamo dar alle pariole di coloro che non san metterci la faccia nel difender le loro posizioni? Ed in materia di fede?

Anonimo ha detto...

Mons Lefebvre, mi pare, è stato scommunicato da Paolo VI. E Paolo VI oggi è Venerabile! A ciascuno le sue referenze... cum Petro aut extra !

Dante Pastorelli ha detto...

Prima di parlare studia, anonimo.
Lefebvre fu scomunicato nel 1988. Paolo VI era ancora vivo secondo te?
Ed anche se Lefebvre fu scomunicato, cosa c'entra questo col discorso che si stava facendo? Dirò di più: molti cardinali e studiosi di Diritto Canonico hann'avanzato seri dubbi su quella scomunica. La storia dirà la sua. Ricordo solo che il nunzio a Berna e il vescovo di Sion andarono a benedir la salma del vecchio vescovo. Si possono inviar persone a quel livello se davvero si pensa che il destinatario della benedizione sia fuori della Chiesa?
Il card. Castrillon non s'è sgolato a dir in ogni parte del mondo che la Fraternità non è scismatica? Dobbiamo ritener valida la benedizione del primate anglicano, falso vescovo, accanto al papa? Chi è più dentro e fuori della Chiesa?
Inoltre, com'è possibile, ove si pervenga ad una conciliazione tra Fraternità S.Pio X e Roma, consentire, come ha detto mons. Di Noia, a tale congregazione di seguir il carisma del fondatore se questi è scismatico o addirittura eretico secondo il superficiale card. Muller che taglia la storia religiosa e la teologia con l'accetta?