giovedì 17 gennaio 2013

Un nuovo lavoro per Paolo Gabriele (Speciale)

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11 commenti:

Miserere ha detto...


Noi onesti cornuti e mazziati, lui disonesto, ladro, mentitore, traditore per anni...premiato.
Se la giustizia in Vaticano è questa ...allargo le braccia, non ci resta che attendere il ritorno di...Astrea!

cc ha detto...

Mio Dio! Mi sembra di sentire i borbottii ringhiosi detti tra i denti dal fratello del figliol prodigo mentre vedeva i servi del padre preparare il lauto banchetto per i festeggiamenti

Gattorusso ha detto...

Vedremo come il Dio realizzera il suo giustizia. Quest'uomo non ha coscienza completamente. Vedremo.

Miserere ha detto...

Lungi da me il borbottio la mia è solo una constatazione. Il perdono c'è stato e anche generoso, un tempo per il reato di furto e tradimento ai danni di un capo di stato si finiva a Castel santìAngelo o alla forca, lui se l'è cavata con unbuffetto.
Il perdonismo non il perdono è un oltraggio alla bontà e giustizia divina. Non vedo proprio somiglianza del Paolo traditor col figlio prodigo che avrà pure sperperato i suoi beni ma non tradì il padre.
Il tristo mi sembra più simile a Giuda...
Lei cc vuol considerarlo figliol prodigo? Mi spieghi di che? In ogni caso tra i battezzati della Chiesa di Cristo ci sono ben altri figlioli prodighi che avrebbero diritto più di lui a occupare quel posto...il lauto banchetto se l'è costituito in banca coi documenti sottratti e pronti a venderli a Nuzzi o al miglior offerente.
Ma Lei si rende conto del danno combinato, dello scandalo dei buoni, della figura fatta fare al Santo Padre e alla Chies cattolica?
Suo in Cristo

Miserere ha detto...

Raffa: Voglio chiarire che i due commenti di sopra non sono miei. Non so chi utilizza il mio nickname di Blogger con il quale tante volte ho lasciato i miei commenti qua e su Messainlatino.it

Inoltre sono la Miserere del blog Missa Omnium: http://missaomnium.blogspot.it

Raffaella ha detto...

Grazie per la precisazione!!!
Un caro saluto
Raffaella

Anonimo ha detto...

Salve!
Comunque sia il giudizio di ognuno di noi, la misericordia di Cristo fattasi attiva tramite il cuore paterno del Santo Padre è più eloquente. Il sangue che è sgorgato dal cuore ferito della Chiesa, da quello del Santo Padre e di ognuno di noi che ha sofferto sinceramente per questa vicenda è purificatore.
Caino ha ucciso il suo fratello. Dio poteva stendere la sua mano su di lui e annientarlo. Lo ha lasciato vivere ma, costui è stato marcato dal suo stesso peccato, per sempre. Dovunque Paolo andrà nel mondo, è conosciuto come "il traditore del Papa". Per il resto dei suoi giorni è condannato a vivere con questo peso sulla coscienza (sempre supponendo ne abbia una, dopo sei anni di tradimenti) e nella sua faccia, tutta colpa sua. Anche se potrà farsi crescere baffi e barba per non farsi riconoscere, Il suo peccato gli rimarrà per sempre dinanzi(e nella carta d'identità). Speriamo solo che, come il Paolo di Tarso,dopo le sue grave mancanze possa riflettere e convertirsi, e lasciarsi toccare il cuore da Cristo.

Anonimo ha detto...

Ciao Raffy e tutti
Concordo con anonimo della 5:40 :-)
Il Papa è il Vicario di Cristo di cui segue l'insegnamento, non un qualsivoglia capo di stato.
Nell'America del guru Obama, non meno trucido e guerrafondaio del predecessore Bush, gli avrebbero appioppato, che gli andasse bene, almeno 30 anni di carcere se non peggio. A Paoletto, molto più modestamente, assesterei un sacco di pedate, ma sono felice della scelta del Papa. Spero che l'ex maggiordomo di quell'uomo santo e buono che è il nostro Papa sia, o diventi, ben consapevole di ciò che ha perso.
Qui il condivisibile commento di Tornielli. Quanto al "sorriso" di Paoletto preferisco non azzardare interpretazioni.
http://2.andreatornielli.it/?p=5578
Alessia

Miserere ha detto...

Grazie, Raffa!!! Un saluto anche a te e buon lavoro!

Raffaella ha detto...

:-)))
R.

Salvatore Izzo ha detto...

Cara Raffaella,
con la decisione del Papa di concedere la grazia al maggiordomo infedele e la commovente visita che gli ha fatto nella caserma dove era recluso, personalmente considero conclusa la vicenda di Paolo Gabriele e di questa persona avrei voluto non scrivere piu'. Ritengo comprensibili i commenti negativi riguardo all'annuncio di una sistemazione lavorativa che gli sarebbe stata offerta, tuttavia credo che si debba rispettare la volonta' del Papa di offrire al suo ex collaboratore una reale possibilita' e condizioni dignitose alla sua famiglia. Su questo punto vorrei aggiungere pero' una mia modesta considerazione. Se il Papa vuole aiutarlo, chi deve provvedere lo faccia in modo serio e definitivo. Trovandogli cioe' un posto fisso in un ente collegato, visto che non puo' essere piu' dipendente della Santa Sede.
La soluzione della cooperativa sociale non offrirebbe - a mio parere - garanzie sufficienti di stabilita', essendo soggetta agli eventuali rinnovi degli appalti. E un PG in condizioni di bisogno economico non credo che converrebbe a nessuno. Grazie dell'ospitalita'. S.I.