venerdì 18 gennaio 2013

Un vero segno di amore e di speranza. Iniziative per la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani in Italia (Burigana)

Iniziative per la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani in Italia

Un vero segno di amore e di speranza


di Riccardo Burigana


«La celebrazione della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani (18-25 gennaio) è un vero e forte segno di amore e di speranza, di aiuto spirituale e morale; e l'unità dei cristiani sarà un dono dello Spirito Santo»: con queste parole monsignor Mansueto Bianchi, vescovo di Pistoia, presidente della Commissione episcopale per l'ecumenismo e il dialogo della Conferenza episcopale italiana, il pastore Massimo Aquilante, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, e il metropolita Gennadios Zervos, arcivescovo ortodosso d'Italia e Malta, hanno presentato la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani in Italia.

Lo hanno fatto con una lettera che è la premessa alla traduzione italiana del sussidio per la Settimana che quest'anno è stato preparato dalle comunità religiose dell'India, ispirandosi a un passo del profeta Michea. Con questa lettera si è voluto proseguire la tradizione che vede cattolici, evangelici e ortodossi in Italia proporre una riflessione comune.
Non è facile orientarsi nella molteplicità delle iniziative in programma nella quasi totalità delle diocesi italiane, spesso promosse con il coinvolgimento delle comunità parrocchiali, anche nei pochissimi casi dove, per varie ragioni, manca un delegato diocesano per il dialogo. Un primo elemento caratterizzante è costituito dalla sempre più ampia partecipazione delle diverse comunità, che operano all'interno di una stessa diocesi. Non si tratta di un passaggio né scontato né banale, dal momento che non mancano i motivi di dialettica tra i cristiani, soprattutto riguardo alla diversità di posizioni su alcune questioni etiche, sulla validità dei sacramenti e sulla possibilità di una preghiera veramente condivisa. Nella piena consapevolezza delle questioni ancora aperte sulla strada dell'unità si assiste in Italia a un numero sempre crescente di comunità, in particolare quelle pentecostali, che accettano di condividere le speranze e le gioie del cammino ecumenico in occasione della Settimana. Talvolta sono le stesse comunità pentecostali a organizzare dei momenti di lettura e di preghiera sulla Parola di Dio nei loro luoghi di culto, come accade, per esempio, a San Severo e a Vicenza. Proprio la centralità assunta dalla Parola di Dio rappresenta un secondo elemento fondamentale della Settimana di quest'anno in Italia. Sebbene questa centralità non sia una novità -- anche per l'intenso lavoro che la Società Biblica in Italia svolge in questa direzione da anni -- essa ha assunto un carattere nuovo, come si coglie nello scorrere le tante celebrazioni ecumeniche della Parola con commenti a più voci di uno stesso passo biblico; i momenti di preghiera legati strettamente alla lettura e all'ascolto della Sacra Scrittura; il crescere dell'esperienza dello scambio degli amboni durante le celebrazioni eucaristiche e i culti evangelici, come accade, per esempio, a Cagliari, a Modena e a Reggio Calabria.
La centralità della Parola di Dio richiama inoltre il tema dell'accoglienza e alimenta anche la dimensione spirituale del dialogo, sulla quale, in tanti, anche durante la Settimana, pongono l'accento per indicare una strada che sembra in grado di aiutare a comprendere i nodi che ancora impediscono la piena e visibile comunione tra cristiani. In questa direzione è da segnalare quanto, in un numero crescente di diocesi, come a La Spezia, viene fatto nel campo della musica sacra, come luogo privilegiato per condividere un patrimonio spirituale con il quale comprendere la molteplicità nell'unità.
Anche quest'anno, come avviene dal 1990, la Settimana di preghiera è preceduta, in Italia, dalla celebrazione della Giornata di riflessione ebraico-cristiana (17 gennaio). Ormai da qualche anno i cristiani e gli ebrei hanno deciso di dedicare questa giornata alla comune riflessione sulle Dieci Parole, alle quali si fa riferimento nell'introduzione al sussidio firmata da monsignor Bianchi e dal rabbino Elia Richetti, presidente dell'Assemblea dei rabbini d'Italia. Numerose sono le iniziative, che talvolta si intrecciano e si sovrappongono con gli incontri per la Giornata della Memoria (27 gennaio), come a Lecce; o che si collocano fuori della Settimana, come a Brescia. Tra le proposte di gran lunga maggioritaria è la tendenza a un commento a due voci sul passo biblico, anche se compaiono sempre più dei momenti con i quali favorire una conoscenza diretta delle tradizioni ebraiche, con una visita alla Sinagoga, come accade a Cuneo; o anche attraverso la musica, come a Napoli.

(©L'Osservatore Romano 18 gennaio 2013)

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