sabato 12 gennaio 2013

Il vero pregiudizio. La Cassazione sul bimbo conteso e i principi cardine (Cardia)

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6 commenti:

Marco ha detto...

Buongiorno a tutti. Se posso permettermi, suggerirei in proposito questo articolo, equilibrato e sereno, de la stampa:

http://www.lastampa.it/2013/01/12/italia/politica/figli-ai-gay-l-accusa-dei-vescovi-dalla-cassazione-sentenza-ambigua-offIwPIFbgPEioDmmBRNqM/pagina.html

Da qui si evince intanto che non si può accantonare preventivamente il caso specifico, che vede purtroppo in tutta la sua concretezza il dramma di un bambino prova vivente che la coppia di genitori “uomo-donna”, nei casi del reale, può davvero rappresentare la situazione peggiore rispetto invece a due compagne che si prendono cura della loro famiglia.
L’articolo di avvenire inoltre sembra purtroppo perdersi ancora una volta appunto nel pregiudizio. Gli studi e le associazioni di scienze sociali e psicologia con una solida unanimità giudicano che i casi di genitori omosessuali non costituiscono un pericolo per il benessere del figlio.
Infine occorre per me sottolineare una realtà fondamentale, troppo spesso dimenticata purtroppo e che in parte questo specifico caso ha dolorosamente portato a galla. Per un numero incalcolabile di bambini l’opportunità dell’adozione equivale letteralmente ad una chance unica di aver salva la vita, per un grande numero di avere una vita dignitosa. Concordo che studi di carattere generale non sono affatto sufficienti a garantire l’idoneità di ciascuna coppia che possa fare domanda di adozione. Ma, per fortuna, esiste un meccanismo di valutazione serio, attento, scientifico, perfettibile certo ma sempre in evoluzione, che noi già deputiamo come strumento per garantire, nel modo migliore possibile, che il bambino sia affidato ad una coppia che possa offrirgli una vita sana e dignitosa. Un’opposizione intransigente alla possibilità di genitorialità per coppie omosessuali impedisce pre-ventivamente tale giudizio. Le conseguenze ricadono non solo sulla coppia, ma soprattutto sul soggetto più indifeso, che purtroppo vede diminuire a priori il numero di possibili genitori e quindi, di salvezza.

Anonimo ha detto...

Non è lo stato che si deve occupare della salvezza delle anime.

Anonimo ha detto...

La "salvezza" alla quale si riferisce Marco che ha scritto sopra non é quella "delle anime"; lui intende la possibilità per il bambino di trovare qualcuno che lo accudisca e lo aiuti a "crescere bene". Per far questo, secondo il suo ragionamento, che è quello della Cassazione, ci si può accontentare anche di una coppia omosessuale, perché non sarebbe "scientificamente" provato che l'omosessualità della coppia danneggi la crescita dell'adottato.

Invece è scientificamente provato che la mancanza di una figura PATERNA maschile e di una figura MATERNA femminile nella crescita provoca disturbi della personalità.
Ma è chiaro che per rendersene conto occorrerebbe privarsi del paraocchi ideologio che impedisce di conoscere la realtà e di intendere il significato di parole come "bene", "male", "vizio", "virtù", "realizzazione", "felicità" ecc.

Ci è piaciuto fare i liberali senza tener conto della verità? Ci siamo divertiti a rifiutare ogni norma perché costrittiva e a gridare "vietato vietare"?
Ora becchiamoci questa società mortuaria, violenta, lugubre e in via di estinzione, che non sa più niente e chiama "bene" anche le porcate.

Mi scuso della franchezza forse eccessiva. Le cose potrebbero anche andare meglio se ricominciassimo a ragionare e a voler ragionare. Un ottimo contributo viene dal testo di Speemann recentemente pubblicato.

gianni

Anonimo ha detto...

Le tue sono solo opinioni, Gianni. Ricordalo.

Anonimo ha detto...

Anche quelle di Marco,se è per questo.....

Raffaella ha detto...

Ciascuno esprime il suo pensiero nel rispetto degli altri.
R.