Laterano. La prima delle Letture teologiche dedicata alla "Lumen Gentium"
E’ stata “La Costituzione dogmatica Lumen Gentium” ad aprire ieri sera a Roma, presso la Sala della Conciliazione del palazzo Lateranense, la prima delle tre letture teologiche dedicate ai “Documenti del Concilio vaticano II”. L’iniziativa, promossa dalla diocesi, in occasione del cinquantesimo dall’apertura della grande assise ecumenica, vuole invitare ad una riflessione su quelli che sono stati i documenti più importanti. Il servizio di Marina Tomarro
Un Concilio che ha cambiato la storia della Chiesa per sempre, che ha dato una nuova dignità ai laici, che ha fatto sentire ai fedeli, la gioia di essere parte di un popolo. Il popolo di Dio. Questo è stato il Concilio Vaticano II e il documento Lumen gentium sicuramente è tra i suoi frutti più importanti. L’arcivescovo Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana:
“Il rischio di tante interpretazioni e di tante esperienze è quello di sottolineare dimensioni importanti ma in maniera parziale, unilaterale. Riprendere a 50 anni di distanza la Lumen gentium significa riappropriarsi di questa integrità che permette anche di riconoscere innanzitutto il primato di Dio nella realtà della Chiesa per la missione dell’annuncio del Vangelo e quindi anche per un annuncio e una presenza nel mondo capace di trasformare le relazioni personali e la vita della società intera”.
E i laici alla luce di questo documento diventano un elemento vivo ed importante nella Chiesa per la nuova evangelizzazione. Ma quale deve essere il loro ruolo nella società attuale? Carlo Cardia, docente presso l’Università di Roma Tre:
“Io credo che debba essere un rapporto di totale apertura ma senza complessi di inferiorità su alcuni principi che stanno conducendo l’uomo a un indifferentismo incredibile. Io faccio l’esempio di cui si sta parlando questi giorni: ci sono Paesi che stanno legiferando sul suicidio assistito, ci sono Paesi che stanno legiferando per negare la doppia genitorialità. Su questo, la Chiesa, i laici, devono avere una forza d’animo per far vedere i rischi che esistono per la società”.
L’incontro è stato concluso dal cardinale vicario, Agostino Vallini, che ha invitato tutti a riscoprire l’importanza della Lumen gentium:
“La Lumen gentium è importante perché è il documento centrale del Concilio che ha riletto la vita della Chiesa alla luce del mistero della luce di Dio, affermando a chiare lettere che questo mistero si incarna nella storia dell’umanità che diventa popolo e di un popolo che viene a essere articolato come il corpo, per il bene, in un cammino verso la destinazione eterna”.
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