martedì 15 gennaio 2013

Nella prospettiva del messaggio cristiano. Il cardinale Bertone alla Libreria editrice vaticana (O.R.)


Il cardinale Bertone alla Libreria editrice vaticana

Nella prospettiva del messaggio cristiano

L’inaugurazione dei nuovi locali della Libreria Editrice Vaticana (Lev), avvenuta questa mattina, martedì 15 gennaio, ha dato modo al cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, di intervenire sulla manifestazione di domenica scorsa a Parigi contro il disegno di legge sul riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso. Nel rispondere alla domanda di uno dei giornalisti intervenuti alla cerimonia, il cardinale si è detto «contento, molto contento per la Francia, che sostiene con forza e con intelligenza i principi fondanti della famiglia, la triade padre, madre e figlio». E ha aggiunto: «A proposito dei valori, ognuno deve farsi portavoce dei valori fondamentali che sostengono ogni società, compresa la società italiana».
Poco prima il porporato, accompagnato dal direttore don Giuseppe Costa, aveva inaugurato i nuovi locali della Lev — al secondo piano del palazzo di via della Tipografia, in Vaticano — che ospiteranno l’archivio, l’ufficio commerciale e l’ufficio stampa. Dopo aver portato il saluto e la benedizione del Papa, il cardinale ha spiegato che l’adeguamento delle strutture è la risposta della casa editrice «alle esigenze del servizio e dell’organizzazione». Rappresenta anche una conferma del tradizionale sostegno della Santa Sede alle iniziative culturali, nella prospettiva della nuova evangelizzazione, e mostra il prosieguo dell’impegno della Lev, manifestato con la creazione di «nuovi uffici, nuovi punti-vendita, partecipazione alle Fiere internazionali, vendita dei diritti all’estero». Una presenza apprezzata «in particolare — ha sottolineato il cardinale — alla Fiera internazionale di Santo Domingo». Tutti «elementi di un’attività che si va sviluppando, mantenendo sempre fermo al centro il servizio alla Santa Sede e al Sommo Pontefice». A questo proposito — ha aggiunto — «permettetemi di ringraziare la Tipografia Poliglotta Vaticana che svolge la sua opera con una eleganza e perfezione da tutti riconosciuta».
Da almeno dieci anni, ha sottolineato il porporato, «il bilancio della Lev appare in crescita e dà segni di vitalità, essendosi allargato oltre i settori del magistero e della liturgia, al vasto ambito della cultura cattolica italiana e internazionale». E tutto ciò in un momento di crisi economica. «Una migliore organizzazione — ha aggiunto — prevede anche la crescita della sensibilità editoriale a tutte le componenti e ai vari settori: dalla produzione, alla distribuzione e alla vendita del prodotto. Questo comporta l’apertura verso nuove iniziative che la Lev prima non aveva, ma che diventano sempre più urgenti e pressanti». Una maggiore razionalità per un migliore servizio risponde in maniera più efficace alle sfide del tempo e alla missione propria della Libreria Editrice Vaticana. «Pubblicare libri — ha spiegato il segretario di Stato — significa divulgare idee e modi di vivere. Farlo a servizio della missione ecclesiale vuol dire aprirsi a una prospettiva ampia e universale, che porta il messaggio cristiano, con la sua novità e originalità, all’interno del mondo culturale e delle sue tendenze». Va in tal senso la diffusione del libro elettronico, un esempio dell’attenzione della Lev alle nuove realtà «pur nella consapevolezza che il libro cartaceo ha ancora molto da offrire». Infine, il cardinale Bertone ha concluso dicendo che «il Santo Padre, e anch’io personalmente, incoraggiamo questo sforzo della Libreria Editrice Vaticana e ne apprezziamo le fatiche. L’esortiamo a far sì che ogni trasformazione strutturale e organizzativa non vada mai a scapito della persona umana, anzi, possa valorizzarla sempre meglio e favorirne i più alti ideali».
Monsignor Giuseppe Antonio Scotti, presidente del consiglio di sovrintendenza della Lev, nel suo saluto al cardinale Bertone aveva spiegato che i nuovi locali hanno trovato spazio nella vecchia sede completamente ristrutturata e ha ringraziato il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano per la disponibilità nei lavori. «È a servizio del vero, del bene e di ciò che è buono — ha detto — che si vuol porre questa nostra Editrice, da lei tanto apprezzata e seguita con grande attenzione nelle diverse fasi della sua crescita». La benedizione dei nuovi locali, ha aggiunto, «ricorda a tutti noi il senso vero e profondo del nostro servizio, che non può essere altro che il far emergere nel nostro lavoro quotidiano, nelle sue diverse sfaccettature, che “l’inquietudine verso Dio è diventata un’inquietudine per la sua creatura, l’uomo”». Allo stesso modo, ha concluso monsignor Scotti, «anche il lavoro editoriale, spesso umile e nascosto come è quello che avviene in una casa editrice, dice che si può veramente ed efficacemente contribuire a dar voce piena all’uomo e con ciò lavorare al bene comune, soprattutto quando si è capaci e si vuole dar voce a una cultura che educa all’ascolto dell’inquietudine del cuore umano e si impegna a rispondervi seriamente non marginalizzando mai “la religione dalla vita sociale”».
Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, i cardinali Re, Cacciavillan, Vegliò e Coccopalmerio, gli arcivescovi Pozzo, Bruguès, Celli, Zimowski e del Blanco Prieto, i vescovi Sciacca e Leuzzi, monsignor Wells, assessore della Segreteria di Stato, don Pellini, direttore della Tipografia Vaticana Editrice L’Osservatore Romano, con il direttore commerciale Maggiotto e il direttore tecnico Canesso, il vice direttore e il direttore del nostro giornale.
La Libreria Editrice Vaticana era rappresentata, tra gli altri, dal capo ufficio e responsabile editoriale padre Caruana, dai membri del consiglio di Sovrintendenza Dadda e Vigini, e dalla segretaria Bucciarelli. Sulla porta di ingresso dei nuovi locali è stata posta una targa marmorea con la dicitura: «Libreria Editrice Vaticana», opera della Scuola mosaicisti del Friuli di Spilimbergo, in provincia di Pordenone.

(©L'Osservatore Romano 16 gennaio 2013)

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