sabato 19 gennaio 2013

Il Papa: il capitalismo crea miseria, ideologie antiumane in agguato. Più vigilanza su fondi a ricerca e programmi demografici (Izzo)


PAPA: CAPITALISMO CREA MISERIA, IDEOLOGIE ANTIUMANE IN AGGUATO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 17 gen. 

"Le ideologie che inneggiavano al culto della nazione, della razza, della classe sociale si sono rivelate vere e proprie idolatrie". 
Lo ha ricordato Benedetto XVI nel discorso rivolto al Pontificio Consiglio Cor Unum. 
Per il Papa pero' "altrettanto si puo' dire del capitalismo selvaggio col suo culto del profitto, da cui sono
conseguite crisi, disuguaglianze e miseria". 
E il pericolo che sia ferita ancora "l'inalienabile dignita' umana" e' tutt'altro che superato, anche se su essa "si condivide sempre piu' un sentire comune", con il riconoscomento di una  "reciproca e interdipendente responsabilita'" che va "a vantaggio della vera civilta', la civilta' dell'amore".
"Purtroppo, anche il nostro tempo - ha denunciato Papa Ratzinger - conosce ombre che oscurano il progetto di Dio" a partire soprattutto da "una tragica riduzione antropologica che ripropone l'antico materialismo edonista, a cui si aggiunge pero' un 'prometeismo tecnologico'".
Secondo il Pontefice, "dal connubio tra una visione materialistica dell'uomo e il grande sviluppo della tecnologia emerge un'antropologia nel suo fondo atea". 
"Essa - ha spiegato - presuppone che l'uomo si riduca a funzioni autonome, la mente al cervello, la storia umana ad un destino di autorealizzazione". E "tutto cio' prescindendo da Dio, dalla dimensione propriamente spirituale e dall'orizzonte ultraterreno".
"L'insidia piu' temibile di questa corrente di pensiero e' di fatto l'assolutizzazione dell'uomo" che viene sciolto da ogni legame e da ogni costituzione naturale", fino a  pretendere di "essere indipendente" pensando che "nella sola affermazione di se' stia la sua felicita'", ha osservato ancora il Papa teologo tornando su un concetto gia' affrontato nell'incontro dello scorso 21 dicembre con i cardinali e prelati della Curia Romana: "l'uomo - ha ripetuto infatti - contesta la propria natura, esiste ormai solo  in astratto, che poi sceglie per se' autonomamente qualcosa come sua natura".
 "Si tratta - e' stata la sconsolata conclusione di Joseph Ratzinger - di una radicale negazione della creaturalita' e filialita' dell'uomo, che finisce in una drammatica solitudine". 

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PAPA: PIU' VIGILANZA SU FONDI A RICERCA E PROGRAMMI DEMOGRAFICI


Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 19 gen. 

La Chiesa Cattolica non puo' contribuire ne' avallare progetti di ricerca non rispettosi dell'etica cristiana (ad esempio quelli che prevedono l'uso delle cellule staminali embrionali) e programmi demografici che offendono la dignita' umana (come la sterilizzazione forzata, le campagne di contraccezione e la politica che impone un solo figlio).  
Benedetto XVI ha voluto ricordarlo oggi con grande forza nel discorso rivolto al Pontificio Consiglio Cor Unum, al quale e' stata affidata recentemente con un motu la responsabilita' di esercitare un controllo sulle Caritas e gli altri organismi assistenziali promossi dalla Chiesa. "Certamente - ha detto testualmente Papa Ratzinger - dobbiamo esercitare una vigilanza critica e, a volte, ricusare finanziamenti e collaborazioni che, direttamente o indirettamente, favoriscano azioni o progetti in contrasto con l'antropologia cristiana".
E' in atto, infatti, "una deriva negativa per l'uomo" che, ha denunciato il Papa teologo, "si traveste di buoni sentimenti all'insegna di un presunto progresso, o di presunti diritti, o di un presunto umanesimo". 
E dunque "la giusta collaborazione con istanze internazionali nel campo dello sviluppo e della promozione umana non deve far chiudere gli occhi di fronte a queste gravi ideologie".
Di fatto, ha osservato Ratzinger, "cio' che e' tecnicamente possibile diventa moralmente lecito, ogni esperimento risulta accettabile, ogni politica demografica consentita, ogni manipolazione legittimata". Ma "i Pastori della Chiesa - ha scandito - hanno il dovere di mettere in guardia da queste derive tanto i fedeli cattolici quanto ogni persona di buona volonta' e di retta ragione". 
La Chiesa, cioe', non puo' rinunciare ad essere "colonna e sostegno della verita' antropologica" e riaffermarlo e' compito che "spetta ad ogni cristiano" e in particolare a quanti sono "impegnati in attivita' caritative, e dunque in rapporto diretto con tanti altri attori sociali". 
Del resto, ha concluso Benedetto XVI, proprio "la fede e il sano discernimento cristiano ci inducono a prestare un'attenzione profetica a questa problematica etica e alla mentalita' che vi e' sottesa". 

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