domenica 20 gennaio 2013

Il Papa: le divisioni sono colpe gravi che deturpano il volto della Chiesa. Quest'ultima ha sempre bisogno di purificazione (Izzo)

PAPA: LE DIVISIONI SONO COLPE GRAVI CHE DETURPANO VOLTO CHIESA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 20 gen. 

"Una delle colpe piu' gravi che deturpano il volto della Chiesa e' quella contro la sua unita' visibile, in particolare le storiche divisioni che hanno separato i cristiani e che non sono state ancora del tutto superate". Con questa denuncia Benedetto XVI ha ricordato oggi ai fedeli presenti in piazza San Pietro per l'Angelus che "proprio in questi giorni, dal 18 al 25 gennaio, si svolge l'annuale Settimana di preghiera per l'unita' dei cristiani, un momento sempre gradito ai credenti e alle comunita', che risveglia in tutti il desiderio e l'impegno spirituale per la piena comunione".
Incoraggio tutti a pregare insieme - ha poi scandito - affinche' possiamo realizzare 'Quello che esige il Signore da noi', come dice quest'anno il tema della Settimana", proposto, ha rivelato, "da alcune comunita' cristiane dell'India, che invitano a camminare con decisione verso l'unita' visibile tra tutti i cristiani e a superare, come fratelli in Cristo, ogni tipo di ingiusta discriminazione". 
"Venerdi' prossimo - ha quindi ricordato il Papa - al termine di queste giornate di preghiera, presiedero' i Vespri nella Basilica di San Paolo fuori le mura, alla presenza dei Rappresentanti delle altre Chiese e Comunita' ecclesiali". 
Benedetto XVI ha anche citato come testimonianza di impegno a favore dell'unita' la veglia, che ha definito oggi "molto significativa", celebrata all'inizio dell'anno, in piazza San Pietro, con migliaia di giovani di tutta Europa e con la comunita' ecumenica di Taize': "un momento di grazia in cui - ha concluso - abbiamo sperimentato la bellezza di formare una cosa sola in Cristo". 

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PAPA: LA CHIESA HA SEMPRE BISOGNO DI PURIFICAZIONE


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 20 gen. 

"La Chiesa e' la sposa di Cristo, il quale la rende santa e bella con la sua grazia. 
Tuttavia questa sposa, formata da esseri umani, e' sempre bisognosa di purificazione". 
Lo ha ricordato Benedetto XVI all'Angelus, commentando per i fedeli presenti in piazza San Pietro il miracolo delle nozze di Cana, la cui lettura nella liturgia, ha rilevato, "segue immediatamente il tempo di Natale perche', insieme con la visita dei Magi d'Oriente e con il Battesimo di Gesu', forma la trilogia dell'Epifania, cioe' della manifestazione di Cristo". "Quello delle nozze di Cana e' infatti l'inizio dei segni, cioe' - ha spiegato il Papa teologo - il primo miracolo compiuto da Gesu', con il quale Egli manifesto' in pubblico la sua gloria, suscitando la fede dei suoi discepoli".
Benedetto XVI ha richiamiato brevemente "cio' che accadde durante quella festa di nozze a Cana di Galilea", quando "venne a mancare il vino, e Maria, la Madre di Gesu', lo fece notare a suo Figlio. Egli le rispose che non era ancora giunta la sua ora; ma poi segui' la sollecitazione di Maria e, fatte riempire d'acqua sei grandi anfore, trasformo' l'acqua in vino, un vino eccellente, migliore del precedente". 
"Con questo 'segno', - ha spiegato il Pontefice - Gesu' si rivela come lo Sposo messianico, venuto a stabilire con il suo popolo la nuova ed eterna Alleanza, secondo le parole dei profeti: 'Come gioisce lo sposo per la sposa, cosi' il tuo Dio gioira' per te'". "E il vino - ha concluso infine - e' simbolo di questa gioia dell'amore; ma esso allude anche al sangue, che Gesu' versera' alla fine, per sigillare il suo patto nuziale con l'umanita'". 

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