venerdì 25 gennaio 2013

Il Papa: Nella società attuale sembra che il messaggio cristiano incida sempre meno nella vita personale e comunitaria


Papa/ Unità cristiani presupposto di presenza incisiva in società

Vespri a San Paolo fuori le mura: Oggi sembra che fede non incida

Roma, 25 gen. (TMNews) 

"Nella società attuale sembra che il messaggio cristiano incida sempre meno nella vita personale e comunitaria; e questo rappresenta una sfida per tutte le Chiese e le Comunità ecclesiali". 
Lo ha detto il Papa presiedendo i vespri nella basilica romana di San Polo fuori le mura a conclusione della settimana per l'unità dei cristiani.
"L'unità - ha detto Benedetto XVI - è in se stessa un mezzo privilegiato, quasi un presupposto per annunciare in modo sempre più credibile la fede a coloro che non conoscono ancora il Salvatore, o che, pur avendo ricevuto l'annuncio del Vangelo, hanno quasi dimenticato questo dono prezioso. Lo scandalo della divisione che intaccava l'attività missionaria fu l'impulso che diede inizio al movimento ecumenico quale oggi lo conosciamo. La piena e visibile comunione tra i cristiani va intesa, infatti, come una caratteristica fondamentale per una testimonianza ancora più chiara. Mentre siamo in cammino verso la piena unità, è necessario allora perseguire una collaborazione concreta tra i discepoli di Cristo per la causa della trasmissione della fede al mondo contemporaneo. Oggi c'è grande bisogno di riconciliazione, di dialogo e di comprensione reciproca, in una prospettiva non moralistica, ma proprio in nome dell'autenticità cristiana per una presenza più incisiva nella realtà del nostro tempo". Ospiti insieme al Papa del 'padrone di casa' cardinale James Harvey, arciprete di questa Basilica, hanno preso parte ai vespri esponenti delle diverse confessioni cristiane.
Nel suo discorso ai Vespri per la conclusione dell'unità ecumenica, che quest'anno trae spunto da una frase del profeta Michea ('Quel che il Signore esige da noi'), il Papa ha salutato in particolare i ragazzi dello Student Christian Movement in India, che quest'anno hanno preparato anche i sussidi per la riflessione e la preghiera. "A quanti hanno collaborato - ha detto Benedetto XVI - desidero esprimere la mia viva gratitudine e, con grande affetto, assicuro la mia preghiera a tutti i cristiani dell'India, che a volte sono chiamati a rendere testimonianza della loro fede in condizioni difficili. 'Camminare umilmente con Dio' significa anzitutto camminare nella radicalità della fede, come Abramo, fidandosi di Dio, anzi riponendo in Lui ogni nostra speranza e aspirazione, ma significa anche camminare oltre le barriere, oltre l'odio, il razzismo e la discriminazione sociale e religiosa che dividono e danneggiano l'intera società".
"Senza la fede - che è primariamente dono di Dio, ma anche risposta dell'uomo - tutto il movimento ecumenico si ridurrebbe ad una forma di 'contratto' cui aderire per un interesse comune", ha sottolineato il Papa. "Il Concilio Vaticano II ricorda che i cristiani 'con quanta più stretta comunione saranno uniti col Padre, col Verbo e con lo Spirito Santo, con tanta più intima e facile azione potranno accrescere la mutua fraternità'. Le questioni dottrinali che ancora ci dividono non devono essere trascurate o minimizzate. Esse vanno piuttosto affrontate con coraggio, in uno spirito di fraternità e di rispetto reciproco. Il dialogo, quando riflette la priorità della fede, permette di aprirsi all'azione di Dio con la ferma fiducia che da soli non possiamo costruire l'unità, ma è lo Spirito Santo che ci guida verso la piena comunione, e fa cogliere la ricchezza spirituale presente nelle diverse Chiese e Comunità ecclesiali".

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1 commento:

laura ha detto...

Il Papa ha ragione. C'è distacco, distrazione, alienzaione , lontananza da Dio e scollamento da se stessi. ha centrato inpieno la causa del amlessere e del disagio che viviamo in questo momento storico, dove si vieve all'insegna dell'effimero e del disimpegno