sabato 26 gennaio 2013

In migliaia a Washington alla Marcia per la vita. Il Papa su Twitter: i leader politici proteggano i bambini non nati


In migliaia a Washington alla Marcia per la vita. Il Papa su Twitter: i leader politici proteggano i bambini non nati

“Mi unisco a quanti marciano per la vita e prego affinché i leader politici proteggano i bambini non nati e promuovano una cultura della vita”: con questo tweet, Benedetto XVI ha dato ieri il suo sostegno alla Marcia per la vita promossa a Washington. L'evento si è svolto nel 40.mo anniversario della sentenza della Corte Suprema “Roe vs Wade” che ha legalizzato l’aborto negli Stati Uniti. Una sentenza a cui il presidente Barack Obama ha ribadito il suo appoggio, in questi giorni. La cronaca dell'evento nel servizio di Francesca Baronio:   

In migliaia di persone hanno sfilato ieri nelle strade di Washington, a sostegno della Marcia per la vita, il tradizionale appuntamento promosso dalla Chiesa cattolica americana, nell'anniversario della sentenza della Corte Suprema che nel '73 legalizzò l'aborto negli Stati Uniti. La manifestazione, tradizionalmente si svolge il 22 di gennaio, ma per l’accavallarsi con la cerimonia di inaugurazione dell’insediamento del presidente Barack Obama la marcia è stata spostata. L’evento è iniziato con la celebrazione della Messa al Verizon Centre di China Town a cui hanno partecipato 22 mila giovani. Poi la processione si è riversata nella spianata del Mall per finire di fronte alla Corte Suprema Americana dove sono stati deposti 3mila e 300 fiori per ricordare il numero di aborti praticati quotidianamente negli Stati Uniti. Jeanne Monahan, presidente della Marcia per la vita, ha evidenziato che, negli ultimi 40 anni, sono state spezzate le vite di 55 milioni di bambini. All’evento ha partecipato anche il cardinale Timothy Dolan, presidente della Conferenza episcopale americana, che in un sentito editoriale sul "New York Catholic", rivolgenosi agli adolescenti e ai giovani adulti, ha sottolineato: “Il diritto alla vita di tutti i bambini innocenti nel ventre materno sarà una battaglia vinta dai giovani”. Alla manifestazione hanno aderito numerose personalità politiche come lo speaker della Camera John Bohener, che ha inviato un messaggio, o l’ex candidato repubblicano alle presidenziali Rick Santorum che ha tenuto un discorso sul rispetto della vita ricordando la storia di sua figlia affetta da una rara malattia genetica.

Sull’impegno per la vita negli Usa, Alessandro Gisotti ha intervistato il cardinale Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita:

R. – Io credo che questa ripresa del “sì” alla vita sia ineluttabile – ci abbiamo sempre sperato e ci lavoriamo sopra ogni giorno – perché corrisponde a due verità. La prima, quella dell’essere umano: l’aborto significa la soppressione di un essere umano, di un’individualità che ha la dignità di persona. La seconda ragione è quella che è venuta maturando sempre più chiaramente a livello socio-politico: è la mancanza di bambini, di nascite sufficienti che provoca la crisi economica nel mondo. L’inverno demografico è tale che provoca, a lungo andare, danni per la crescita economica e sulla stabilizzazione delle economie.

D. – L’America è una realtà plurale, multietnica, multireligiosa. Colpisce anche che oggi in marcia a Washington ci siano persone di ogni fede, in realtà anche persone che non hanno un’appartenenza religiosa, come a dire che la questione della vita non conosce confini …

R. – C’è una reazione credo anche di istinto, perché sarebbe peraltro anche una contraddizione palese, vedere che facciamo tanto per proteggere i fiori, la biodiversità delle erbe, delle piante, però lasciamo soccombere o sopprimere violentemente delle nasciture vite umane. Questo mi sembra un assurdo che non può essere sopportato.

D. – In America colpisce anche quest dato, che c’è un numero molto alto di aborti tra le donne più povere, in particolare afro-americane …

R. – Lo si constata anche qui in Italia. La domanda di aborto, quando è fatta da immigrati per ragioni economiche, è quella a cui si rimedia “facilmente”, cioè basta l’offerta di un minimo di sostegno che la donna recede, perché ha una sensibilità. Credo che nessuna donna lo faccia volentieri. Se la società adeguatamente assume una posizione positiva, la gran parte di queste tragedie possono essere impedite all’inizio.

D. – L’invito alla classe politica americana ma non solo è quella di favorire la vita …

R. – Non per niente si dice che il diritto alla vita è il fondamento; vuol dire che se manca questo riconoscimento, crollano gli altri valori: quelli economici, quelli culturali, gli stessi valori politici …

© Copyright Radio Vaticana

Nessun commento: